Dimitri,
smettila di leggere quel libro e vieni a letto!
Le
parole di lei non ammettevano replica. Lei lo amava, ma quando usava
quel tono non era il caso di contraddirla!
Aveva
imparato a conoscerla col tempo. Sapeva fino a dove poteva spingersi
e quando invece doveva assecondarla senza discutere. Era tanto ormai
che non la sentiva più usare quel tono fermo, eppure quella sera era
diverso... dopo anni di ricerche finalmente aveva trovato qualcosa
che lo spingeva a replicare.
-
Un attimo, cara. Forse ho trovato qualcosa...
Zinaida
scese dal letto, indossò una pesante vestaglia da notte e si
avvicinò silenziosa alle spalle del marito.
Lui,
chino sullo scrittoio intento ad osservare delle vecchie carte
geografiche che aveva avuto in prestito da un amico non la sentì
arrivare.
Lei
gli poggiò le mani sulle spalle con delicatezza e si sporse sopra di
lui per capire cosa ci fosse di tanto importante in quelle vecchie
carte da spingere il marito a rifiutare un suo invito.
La
sua figura snella e slanciata divenne un tutt'uno con quella china
del marito. I capelli lunghi e biondi si posarono sulle spalle di
Dimitri che quasi non si mosse. Osservava con attenzione spasmodica
con l'ausilio di una potente lente una vecchia mappa consunta dal
tempo.
-
Ti piace il mio nuovo profumo? L'ho acquistato questa sera in centro.
Viene da Parigi...
Disse
lei con voce sensuale stringendogli le braccia attorno al collo e
baciandolo dolcemente sulla nuca.
-
Aida mia...
Sospirò
Dimitri posando la lente e lasciandosi massaggiare le spalle dalle
sue calde mani.
-
Ho appena fatto una scoperta eccezionale! Se le cose stanno come
penso il tuo profumo preferito la prossima volta lo comprerai
direttamente a Parigi.
Disse
lui, spegnendo la candela poggiata sullo scrittoio e cedendo alle
carezze invitanti della giovane moglie. Lei lo tirò per le braccia
verso il letto senza incontrare più alcuna resistenza, fino ad
immergersi tra le soffici coperte.
-
Domani mi racconterai tutto!
Disse
lei stringendolo a sé senza dargli il tempo di rispondere...
Erano
sposati da poco più di un anno e si conoscevano da due ma la
passione che li aveva travolti non era per niente assopita.
Si
erano conosciuti a Tbilisi in un caffè letterario nel quale Dimitri
amava sorseggiare il suo tè
e comporre versi. Lei era appena diciottenne ed amava la poesia come
nient'altro al mondo.
Si
erano scambiati uno sguardo ammiccante ed era subito nato l'amore.
Lei
aveva appena compiuto diciannove anni e dopo pochi mesi si trovarono
sposati.
-
Allora, ieri sera mi parlavi di una tua scoperta eccezionale, a cosa
ti riferivi?
La
domanda era stata repentina ma Dimitri impiegò solo un attimo per
riordinare le idee e cominciare a parlare velocemente, come faceva
sempre quando era eccitato.
-
Ieri sera studiavo una delle vecchie mappe che hai visto sulla
scrivania.
Prese
fiato un attimo come se cercasse le parole giuste.
-
In quella mappa antica vi è un riferimento alla parola greca
phoinix, fenicio, con
la spiegazione del suo significato.
Phoinix viene tradotto generalmente col termine
'rosso', ma
a bordo mappa si dice che anticamente voleva dire 'pellerossa'.
La
scritta è quasi cancellata e io stesso non vi avrei dedicato troppa
attenzione se non fosse per quel disegno raffigurante un mostro
marino al largo della costa africana. Veramente affascinante...
Disse
a voce alta osservando
la silhouette
della
moglie, avvolta
in una vestaglia trasparente, per poi riprendere la sua spiegazione.
-
Devi sapere, mia cara, che i greci
omerici chiamavano con
l'appellativo di pellerossa gli
emigranti dell'isola di Creta, dove abitavano i Pelasgi, gli
Eteocretesi che erano poi
i
Keftiu egiziani, 'uomini delle Stirpi Marine', affini ai libici
nell'Africa Settentrionale, ai Liguri in Italia, agli Iberi in
Spagna, alle razze che vivevano lungo tutta la via
mediterraneo-atlantica verso l'Oriente. Razze
queste che a giudicare dalle pitture murali lasciate nelle sedi in
cui abitavano potrebbero essere tardi
discendenti neolitici dei Cro Magnon. Rappresentano
infatti
figure
umane 'pellirosse'
o rossobronzee, senza
barba
come i Toltechi e gli Aztechi del Messico precolombiamo. Altre
cose cambiano ma il
colore della pelle è un indizio stabile per
la distinzione delle razze nei
millenni: se lo sono i discendenti probabilmente anche gli antenati
erano 'pellirosse', del tutto o in parte. Sembra che un riverbero
dell'eterno Occidente, del 'Tramonto di tutti i soli', arda sul
giovane volto dell'Europa.
Se
ciò che penso è vero, questo rappresenta un legame tra le antiche
popolazioni europee e gli indiani d'America!
Ecco
cosa ho scoperto, forse tutte le popolazioni attuali del mondo hanno
un'unica origine: Atlantide. Una civiltà scomparsa dalla faccia
della terra e trasformata in mito ma non senza lasciare parte della
sua antica popolazione su entrambe le sponde dell'Oceano Atlantico,
in America, in Europa e in Africa.
Pensa
alla stirpe dei Baschi, chiusa tra i Pirenei, parla una lingua antica
e particolare che non somiglia a nessun'altra lingua d'Europa,
d'Africa e d'Asia ma che se guardi bene assomiglia assai alle lingue
delle razze paleoamericane. Se questa lingua, come molti ritengono, è
un frammento salvo per miracolo dell'antichità dei Cro Magnon, è
probabile il legame dell'Europa paleolitica con le lingue dell'antica
America.
Capisci
che questa è una scoperta incredibile?
Zanaida
lo guardo dritto negli occhi, afferrò con forza il colletto della
camicia da notte attirandolo verso le sue labbra sensuali e
trascinandolo a letto ancora una volta.
Carte
e mappe soccombettero alla forza vitale dei due giovani sposi...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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