lunedì 30 giugno 2008

Buio!

... la luce si era spenta di colpo, senza alcun preavviso!
Il buio era calato, freddo come la morte,
nascondendo in un istante ogni tipo di ostacolo!

Si muoveva velocemente,
fino a quel momento senza particolari preoccupazioni,
osservando con attenzione e crescente stupore ogni cosa che lo circondava...
vorace di conoscenze...
inconsapevole...

Poi nuove luci apparvero,
piccole dapprincipio, poi sempre più grandi...
sempre più calde...

Si avvicinavano a lui velocemente...
enormi stelle inconsapevoli della sua natura!

E la luce scomparve ancora una volta,
proiettandolo nel buio più profondo,
già tante volte provato in quella sua vita di
insaziabilmente
ingordo
buco nero...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
 
 
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martedì 3 giugno 2008

Tagliare i costi si può

Ragioniere, domani abbiamo la riunione del Consiglio di Amministrazione, Questo è il bilancio previsionale per l'anno venturo... l'ho controllato diverse volte ma ancora non va bene, dobbiamo abbassare i costi...
Veda cosa può fare. Per domani voglio vedere le modifiche... prima della riunione chiaramente!
Certamente signor Direttore. Vedrò di fare il possibile, anche se sarà difficile ottenere delle ulteriori economie... Le ricordo che io stesso ho elaborato il bilancio...
Si, lo so, ma le spese sono ancora elevate... dobbiamo abbassare i costi generali fissi, non abbiamo altre possibilità!

Ma, signore, i costi fissi non sono ulteriormente comprimibili, ne sono certo...

Si sbaglia, le dico!

Mi spiace ma sono sicuro, non è possibile far niente...

Guardi, glielo dimostro...
lei è licenziato!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
 
 
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Vivere o morire?

Testamento biologico?!
Di che cosa si tratta?!?
Non ne ho mai sentito parlare cara...

Certo, sei sempre al lavoro, scommetto che è anni che non senti un telegiornale... a casa non stai mai con me a vedere la TV!

Ma cara, lo sai, il mio lavoro...

Certo, certo, non hai tempo, lo so!
Ma pensi forse che la vita duri per sempre?
E se ti accadesse un incidente?
E se restassi paralizzato per tutta la vita? Eh?!?
Dimmi, che faresti? Scommetto che cercheresti il modo di lavorare lo stesso!

Ma cara...

Cara, cara, cara... non sai dire altro?!?
Sono stanca, stufa... cerca di vivere... basta!
Devi scegliere, o me o il lavoro!

Ma cara, che c'entra ora... dai, su, che dici... ti prometto...

Prometti? Tu prometti?
E come, di grazia, come l'ultima volta forse?
La settimana scorsa... ma che parlo a fare, dalla faccia si capisce che neppure ricordi che tuo figlio aveva i colloqui a scuola... ma tu eri al lavoro!
Oppure prometti come la volta prima... dovevamo passare il fine settimana da tua madre... poverina lei che ci ha creduto! Ma a te che interessa... tanto poi ho dovuto chiamarla io per dirle che non andavamo più! Era il suo compleanno e sai quanto sia sola dopo la morte di tuo padre... si è messa a piangere... E tu, tu, dov'eri?!?
Ancora al lavoro... e per cosa poi? Siamo forse ricchi?!?
Non mi sembra...

Ti prego cara, non fare così, non piangere...

Hai ragione, per una volta... non devo piangere, devo essere forte... e se devo essere forte, allora ne deve valere la pena. Sai che ti dico? io me ne vado da mia madre! Il bambino viene con me, tu intanto rifletti... se puoi...
Fammi sapere, ma non aspettare troppo...


Ma dove vai... torna indietro... piove...

Ecco, signor giudice, quella fu l'ultima volta che parlai con mia moglie. Uscendo di casa prese la macchina e, con nostro figlio, si diresse verso la casa della madre che abita qualche chilometro più a valle. A metà strada finì sul guardrail, da allora è in coma... Il bambino se l'è cavata ma lei ha subito un grave trauma cranico ed è ancora in vita solo grazie alle macchine e alle cure mediche. Se si rispettassero le sue ultime volontà, come scritto sul suo testamento biologico, lei morrebbe. Ed è questo che io chiedo, è questo che io e mio figlio chiediamo, signor giudice... che vengano rispettate le ultime volontà di mia moglie... Se pure dovesse riprendersi, i medici sostengono che la sua vita sarebbe quella di un vegetale... che richiederebbe assistenza continua da parte mia e di mio figlio... e, capisce signor giudice, come la cosa sia impossibile... sa, signor giudice, io non posso... devo lavorare!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO